Diversa tecnica di estrazione, diverso flavour, vediamo le differenze tra cold brew ed iced coffee!
Uno è un grande vecchio classico proposto sopratutto in Italia nella sua forma più semplice, ma rivisitato in mille modi. L’altro è uno dei più forti trend attuali del mondo del caffè!
Ma come cambia il gusto e la preparazione di queste due ricette?
Cominciamo con lo sgomberare il campo da un possibile equivoco: cold brew e iced coffee non sono sinonimi e quindi non sono la stessa cosa! Hanno ricette composte dagli stessi ingredienti (caffè e acqua, anche nella forma solida), ma la tecnica di estrazione è completamente diversa. È diverso anche il profilo gustativo. Capiamo le differenze cominciando da come si preparano il cold brew e l’iced coffee. Analizziamo le differenze di preparazione fra le due!
Come prepare l’iced coffee?
L’iced coffee è semplicemente un caffè estratto a caldo e poi raffreddato. La tecnica con cui il caffè viene estratto varia da paese a paese. In molte parti del mondo è un caffè filtro, magari preparato con la french press o per percolazione con dei dripper come il V60. Nella versione più classica in stile italiano è preparato con la moka, nelle tendenze più recenti invece viene preparata con il caffè espresso.
Per capire esattamente come preparare l’ iced coffee dobbiamo pensare che la sua estrazione seguirà i classici canoni delle tipiche estrazioni “a caldo”. A fare la differenza saranno quindi la durata del tempo di contatto fra caffè e acqua, la temperatura dell’acqua stessa, il grado di macinatura e la quantità di caffè utilizzato. Tutto questo porterà ad una percentuale di estrazione in cui più il caffè sarà estratto, più sarà amaro e corposo. All’opposto, meno sarà estratto più sarà “leggero” e acido (al netto del caffè utilizzato, che può cambiare molto il grado di estrazione del caffè e anche il gusto).
Una volta che il caffè è stato estratto, questo viene raffreddato. In frigo, se lo vogliamo conservare un po’ più a lungo (l’ideale sarebbe utilizzare un’abbattitore), ma per una versione più “fresca” viene raffreddato direttamente con tanto ghiaccio e servito.
Varietà di iced coffee
Uno dei classici esempi di un iced coffee è l’italianissimo Espresso Shakerato, ma a livello internazionale perchè non pensare anche al Japanese Iced Coffe, preparato con un dripper oppure i famosissimi Iced Latte americani, con tutte le varianti rese più dolci e golose da sciroppi aromatizzati.
Avete inoltre mai sentito parlare del Iced Coffee Vietnamese? È sicuramente il caffè più bevuto nel paese asiatico, che negli ultimi decenni si è conquistato il ruolo di secondo produttore di caffè al mondo.
Vediamo adesso come viene preparato l’Iced Coffee Vietnamese. Per preparare questa bevanda viene utilizzato un dripper molto particolare in metallo, il Phin, che consente di preparare un caffè molto intenso e concentrato che viene fatto percolare direttamente su ghiaccio e latte condensato. E’ proprio il latte condensato l’ingrediente principale del Vietnamese Iced Coffee, infatti grazie alla sua dolcezza riesce a mitigare la nota amara del caffè vietnamita, di specie robusta, che viene solitamente tostato piuttosto scuro.
Esistono quindi mille versioni in cui abbiamo sia caffè che ghiaccio, ma anche molti altri ingredienti, da sciroppi a topping, destinati ad arricchire la preparazione ma non certo ad esaltare il gusto del caffè.
Come preparare il Cold Brew
Il Cold Brew invece non è altro che un caffè preparato utilizzando acqua fredda, a temperatura ambiente, ma anche ghiacciata. A bassa temperatura l’acqua ha una limitata capacità solvente e per questo la preparazione del Cold Brew avviene in un tempo molto lungo, dalle 8 alle 24 ore. Esistono due metodi principali per preparare il caffè sfruttando l’acqua fredda: il Cold Drip e il Cold Brew.
Cold Drip
Il Cold Drip è un metodo di estrazione per percolazione nel quale l’acqua, goccia dopo goccia, cade sul caffè macinato, lo attraversa estraendo le sostanze aromatiche. Dopodichè cade in una caraffa che al termine del tempo di estrazione raccoglierà la bevanda. Le colonne Cold Drip sono stilosissime e non passano certo inosservate se posizionate in bella vista sul bancone di una caffetteria.
Cold Brew
Il Cold Brew è un metodo di estrazione del caffè per infusione in cui acqua e caffè rimangono a contatto per tutto il tempo di estrazione. Di solito si prepara con questo metodo un concentrato che per essere consumato deve essere poi diluito con acqua o altre bevande. Questo lo rende perfetto per tantissime ricette fredde a base di caffè. Oppure, unito al latte o bevande vegetali sempre più richieste come l’avena o la soya. Come ultimo trend di consumo anche unito a bevande sparkling come l’acqua tonica o la limonata e utilizzato nella miscelazione per rinfrescanti cocktail alcolici.
COLD BREW VS ICED COFFEE: La differenza nel gusto
Anche se, come abbiamo visto, ci possono essere molte differenze date dalle variabili della preparazione (per non parlare di quelle date dal caffè), l’iced coffee tenderà ad essere più corposo, amaro e con un’acidità più brillante, mentre il cold brew avrà note aromatiche più fini, dolci e una acidità molto meno aggressiva, soprattutto per il nostro apparato digerente.
Chiaro che le differenze sul piano organolettico dipenderanno anche dal caffè utilizzato. Per l’iced coffee potrebbe essere perfetta una arabica lavata africana per una acidità brillante che dona sempre a queste preparazioni. L’iced coffee è comunque anche una ricetta che si sposa benissimo con le miscele, come ad esempio la 100% Arabica Bernini che donerà corposità e aromi eleganti.
Straordinari cold brew si ottengono invece, per esempio con caffè brasiliani naturali di alto livello o con i sempre classicisssimi mild colombiani, corposi e dolci. Fra le miscele, per una bella rotondità e aromi che spaziano dal caramello al fruttato, è ideale la Mokaflor Special Cut!