Il caffè con o senza zucchero?

Bisogna aggiungere lo zucchero nel caffè? Proviamo a dare una risposta a un quesito soggetto a diverse interpretazioni. 

 

Il caffè con o senza zucchero?
 

Una prima semplice risposta potrebbe essere: senza zucchero. Degustare il caffè privo di zucchero è il miglior modo per poter capire il lavoro svolto da tante persone, dalla raccolta del chicco fino alla tazzina. In questo modo si assaporerà la complessità degli aromi, si percepirà l’acidità e la naturale dolcezza, cogliendo ogni singola sfaccettatura della tazzina di espresso che, a volte, può avere una complessità stupefacente. 

Quello che è difficile, purtroppo, è trovare dietro al bancone baristi informati e consapevoli. Vi è mai successo che un barista vi consigli di non usare lo zucchero, o perlomeno limitarne il consumo, consigliando magari un bicchiere d’acqua prima della degustazione dell’espresso?

Da una ricerca effettuata i clienti che ritengono di non poter rinunciare allo zucchero, pongono le seguenti motivazioni:

  • Abitudine meccanica (senza non è un  buon inizio)
  • Caffè di qualità non sufficientemente piacevole al palato  (non amo il caffè AMARO)
  • Dipendenza (quando si assume una sostanza in grado di produrre dopamina)

Il caffè con o senza zucchero?

Oltretutto nei locali molto spesso si ha un grande spreco di zucchero durante il servizio. Questo è dovuto alla quantità di zucchero contenuta nella bustina da 5gr che nella maggior parte dei casi non viene utilizzata completamente. Per ovviare a questo problema si potrebbe iniziare ad inserire bustine con una mezza dose. Questo porterebbe probabilmente ad un minore spreco e con una giusta informazione potremmo ridurre la richiesta per tutelare in parte anche la salute dei nostri clienti.

Curiosità: in un tempo ormai passato, nelle caffetterie veniva utilizzata la zuccheriera, permetteva di essere aperta tranquillamente ed utilizzare la quantità desiderata. Tuttavia questo strumento è diventato illegale, in seguito ad una legge europea nata per garantire la nostra sicurezza alimentare. Per i trasgressori la norma prevede multe salate da 2 mila a 6 mila euro.