Il caffè è un prodotto affascinante e antichissimo. I libri specializzati di food&beverage, a volte anche gli stessi manuali degli istituti alberghieri lo relegano in uno spazio molto piccolo e limitato.
Ma secondo noi è una storia affascinante, piena di false credenze e miti da rimettere in discussione. Per questo motivo abbiamo creato una serie di video all’interno del canale “Aprire un bar” dedicati alle mille avventure che questa pianta ha fatto all’interno del mondo.
Ne scoprirete delle belle, ve lo assicuriamo, tanti begli aneddoti che magari potreste riciclare proprio durante una pausa caffè insieme agli amici.
La prima puntata di questa storia riguarda una fase storica forse data troppo presto per scontata, il fatto cioè, che il caffè sia stato scoperto nella attuale Etiopia da viaggiatori arabi e in seguito commercializzato. Ma è andata davvero così?
Forse la storia del caffè è un po’ diversa, e forse sono stati gli etiopi, in guerre di conquista, a portare il caffè in Arabia, o meglio, a sud delle Penisola araba, nello Yemen.
Siamo andati a “fare le pulci” alla narrazione della scoperta del caffè da parte dell’uomo.
Abbiamo riletto la famosa leggenda del pastore Kaldi, un pastore di capre, che un giorno porta a pascolare in una zona ricca di cespugli della pianta di caffè e alla sera le trova particolarmente eccitate.
Dopo aver provato lui stesso la pianta e sentendosi rinvigorito, porta queste bacche al copto più vicino dove i monaci gridano subito all’arrivo del demonio, gettando nel fuoco tutte le bacche che Kaldi aveva portato loro e – tostandolo di fatto – trovandosi per la prima volta a godere dei suoi aromi.
Questa leggenda viene ambientata in Etiopia, che è vero solo in parte. Perché andando a rivedere alcuni reperti storici – o guardando il primo episodio della nostra serie “La storia del caffè” – scopriamo che è molto probabile che la storia sia accaduta nello Yemen, occupato dagli etiopi nel 575.