La giornata del vero barista italiano, intervista a Simone Celli

A causa della situazione di emergenza attuale causata dal COVID-19, tutti i bar in Italia sono stati costretti alla chiusura completa. 

 

La nostra salute e quella di chi ci circonda hanno la priorità assoluta, ma purtroppo il danno economico che sta già risultando da questo avvenimento, ci portano a riflettere. Riflettere su quello che a volte prendiamo per scontato, sulle piccole cose. Dal caffè al bar la mattina prima di andare in ufficio, alle due chiacchiere con il barista che ce lo prepara con tanto amore. 

 

Proprio per questo vogliamo dedicare questo articolo ai baristi italiani. Anche grazie a loro, la caffetteria italiana è diventata famosa in tutto il mondo. Sì, perché oltre ad essere il Paese in cui è stata inventata la macchina da espresso, abbiamo anche trovato circa 2.000 modi diversi di servirlo. Basta passare cinque minuti al bancone di un bar italiano alle 7.30 del mattino e capiamo perché. 

Il barista quindi, oltre ad essere l’ultimo passaggio (e forse più importante)che il caffè fa prima di finire nella nostra tazzina, dovendo quindi riuscire a prepararlo con la migliore estrazione possibile, deve essere anche molto abile e attento nel ricordare tutte le ordinazioni che gli vengono fatte spesso simultaneamente! 

Per descrivervi al meglio la giornata e il profilo di un vero barista italiano, non abbiamo quindi potuto fare a meno di intervistare il nostro esperto di caffè e trainer di Espresso Academy  (la nostra scuola per amanti e professionisti del caffè), Simone Celli

La giornata del vero barista italiano, intervista a Simone Celli
Simone nel suo bar a Castellina in Chianti nel 2005

Quando hai iniziato / aperto il bar? Per quanti anni è stato aperto? 

Ho iniziato a lavorare dietro il bancone del bar nel 1997 e nel 2002 ho deciso di aprire la mia caffetteria, esperienza che è terminata nel 2016 dopo ben 14 anni di lavoro!

Qual’era la tua esperienza da barista prima di aprire? Avevi già fatto qualche corso / lavorato da altre parti? 

Prima di aprire la mia caffetteria avevo lavorato in alcuni bar e tutto quello che avevo appreso, lo avevo appreso dai miei colleghi con più esperienza (anche molte cose che pensandoci adesso erano del tutto sbagliate).

La bevanda più richiesta? Caffè / caffè macchiato / cappuccino?  

Nelle caffetterie italiane, e la mia non faceva eccezzione, la bevanda più richiesta è sicuramente l’espresso (o il caffè, come viene chiamato in italia) seguito dal macchiato e dal cappuccino, bevanda molto richiesta a colazione ma che difficilmente viene ordinato dopo mezzogiorno.

Ci potresti descrivere la tua giornata tipo nel bar? 

6.30: arrivo al bar, è il momento di allestire le vetrine con i croissant appena arrivati dalla pasticceria.
6.45: Inizio a preparare i salati, focacce, pizzette, tramezzini, tutti riempiti con ingredienti freschi al mattino.
7.00: I primi espressi, regolo la macinatura delle varie miscele e singole origini che propongo alla clientela e setto le attrezzature per essere pronti per l’apertura.
7.15: Alziamo la saracinesca e iniziano ad arrivare i primi clienti abituali, dei quali conosco perfettamente le bevande da servire, e non.
8.00: Arrivano i bambini che passano a prendere una brioche o un panino da portare a scuola accompagnati dai genitori.
10.00: Pausa caffè con espresso, spesso anche macchiato.
10.30: Il traffico delle colazioni comincia a rallentare è il tempo di iniziare ad allestire la sala per il pranzo, intanto in cucina si inizia a preparare la linea di servizio.
12.00: Passata l’ora delle colazioni finisce anche il tempo per ordinare un cappuccino in Italia.
12.15: Dopo aver trasformato la sala e aver apparecchiato i tavoli inizia la pausa pranzo con servizio veloce di primi e secondi piatti. Ovviamente rimane attiva anche la vetrina con i panini e tramezzini e arrivano anche tanti clienti per un espresso dopo pranzo.
15.00: Se non arriva nessun rappresentante riesco a mangiare qualcosa anche io!
16/17: E’ il momento della merenda, i bambini escono da scuola e un po’ di clienti si fermano per una piccola pausa dopo lavoro prima di rientrare a casa.
18.30: E’ il momento dell’aperitivo e il caffè viene sostituito da bicchieri di prosecco e spritz accompagnato da semplici stuzzichini. Si inizia a pulire le attrezzature per l’espresso.
19.30: Si chiude!! E’ il mento delle ultime pulizie in sala e finalmente alle 20 la giornata tipo del barista volge al termine…tra poco si riparte! 🙂

La giornata del vero barista italiano, intervista a Simone Celli
La terrazza con magnifica vista sulle colline Toscane

Cosa consiglieresti a chi vuole diventare barista / aprire un proprio bar? A parte i corsi di Espresso Academy ovviamente!

Sicuramente fare esperienza e partecipare a corsi di formazione, fiere, eventi dedicati al caffè che sono sempre più diffusi. Inoltre è sempre bene fare un attento business plan della propria attività, perchè il gestore del locale non è soltanto un barista  ma anche e soprattutto un imprenditore.

Secondo noi, i baristi italiani hanno una “marcia in piu” . Tu cosa ne pensi?

Sicuramente il barista italiano, se formato e consapevole, può avere una marcia in più in quanto è abituato a lavorare su alti ritmi, in velocità e di solito ha una capacità di interagire con i clienti molto spiccata. E  poi vuoi mettere il fascino di un barista italiano?? :)))

La giornata del vero barista italiano, intervista a Simone Celli
Simone oggigiorno, durante un training ad una dipendente di un bar